Negli ultimi anni sono pervenute presso la Stazione Sperimentale numerose richieste di verifica di superficie relative a pellami realizzati con effetto “raggrinzito” o “lavato”. Dal momento in cui, in molti casi, si è verificata una notevole discrepanza tra la misurazione dichiarata dal venditore e quella riscontrata da codesto Istituto, si ritiene doveroso sottoporre all’attenzione dei Conciatori la problematica.
Premesso che, secondo quanto stabilito dal Contratto Internazionale n.7 per la compravendita di pelli finite:
- il compratore ha il diritto di far controllare a sue spese la misura da uno degli istituti previsti nella lista concordata tra l’I.C.T. e l’ICHSLTA, tra i quali la Stazione Sperimentale è l’unico istituto nazionale riconosciuto;
- nel caso di controversia sulla misura, un campione minimo del 5%, o minore per accordo tra le parti, che sarà rappresentativo dell’intera partita, deve essere tratto da imballaggi originali, condizionato e misurato come precisato nel “Manuale pratico per la misurazione delle pelli mediante misuratrice a pioli” dell’ICT;
- nessun conguaglio sarà effettuato per differenze di superficie (sull’intero lotto e non su singole pelli) uguali o inferiori al 2% per le pelli rigide ed al 3% per quelle più morbide ed elastiche;
risultano necessarie ulteriori osservazioni, che tengano conto delle proprietà dei particolari articoli in cuoio oggetto di misurazione.
Premesso che la misurazione della superficie di un pellame finito è operazione da effettuarsi immediatamente prima della messa in commercio dello stesso, i pellami prodotti con effetto “raggrinzito” e/o “lavato”, sono caratterizzati, oltre che da notevole elasticità, dall’estesa presenza di numerose pieghe, derivanti dalla specifica lavorazione.
In questo caso, quindi, la presenza di pieghe rappresenta un notevole elemento di difficoltà all’attività stessa di misurazione e, conseguentemente, al confronto tra risultati ottenuti, spesso, in differenti condizioni operative in termini di condizionamento, macchine a misurare e procedura di prova.
E’ presumibile, quindi, che per tali tipi di articolo possano riscontrarsi differenze tra misurazioni superiori al 3%, imputabili unicamente alle caratteristiche intrinseche dei pellami, e non viziate da alcun tipo di artefatto.
Per quanto sopra esposto, si consiglia quanto segue, in caso di abituale produzione e vendita di tali tipologie di articolo:
- aumentare la frequenza di taratura dei dischi di calibrazione delle Vs. macchine a misurare, al fine di minimizzare le differenze dovute all’utilizzo di attrezzature di diversa natura;
- verificare, periodicamente, la corrispondenza tra le misure da Voi effettuate e quelle derivanti da misurazione della Stazione Sperimentale;
- laddove possibile, accordarsi con il Cliente per aumentare lo scarto massimo consentito per l’accettabilità senza conguaglio delle forniture a valore superiore al 3% stabilito dal Contratto Internazionale n.7. Tale valore potrebbe derivare dall’attività di cui al punto 2, e tipicamente può arrivare fino al 10%. Tale accordo dovrebbe essere specificato nel contratto di compravendita.
Un copia ufficiale della presente nota è scaricabile qui.
Dott. Gianluigi Calvanese
Responsabile Area Analisi, Certificazione e Consulenza