“Mi scusi, la richiamo subito dal fisso. Ricarico il cellulare”. A metà mattinata la dottoressa Gabriella Marchioni Bocca, Presidente Assomac, ha già esaurito la ricarica del telefonino. E’ quella parte d’Italia che non si ferma. E’ in ufficio, al timone dell’azienda e dell’Associazione, richiama subito e la riflessione sulla pandemia entra subito nel vivo.
“La situazione generale è preoccupante. I numeri rischiano di essere pesanti, questa emergenza arriva in un periodo nel quale una flessione economica era già iniziata. Ora la pandemia incide nella economia mondiale, ha rallentato e bloccato molti processi. Il lockdown ha fermato la produzione, tiene fermi i consumi. Sarà necessario ripartire. Si deve rimettere in moto l’economia, devono lavorare le fabbriche, riaprire i negozi. A pieno regime, intervenendo con una capacità di visione e programmazione, serve sviluppare una politica industriale chiara, efficiente e determinata che riporti le aziende e le attività produttive al centro del rilancio quali reali motori di sviluppo e cercando di limitare i danni”.
Come?
“Recuperando tutto quello che è possibile recuperare. Le faccio l’esempio del turismo ma vale per la maggioranza settori. Il turismo paga un prezzo altissimo, la stagione è compromessa ma è evidente che qualcosa deve essere fatta perché da Giugno riparta qualcosa. C’è bisogno di azioni efficaci e decisioni veloci questo vale per molti comparti e molto si può già fare”.
La Bocca ha idee chiare, una visione pragmatica. Difende un settore ma ha piena consapevolezza di interventi che devono essere di sistema “perché – dice – serve una visione per il rilancio. Non c’è ripresa senza impresa”.
L’Associazione nazionale costruttori tecnologie per calzature, pelletteria e conceria in ambito Confindustriale rappresenta i comparti meccano-calzaturiero e meccano-conciario italiani, tutelando gli interessi delle aziende che ne fanno parte e promuovendo la loro attività in Italia e all’estero.
Sollecitata sul settore Gabriella Bocca rilancia. “Noi non siamo separati da altri comparti. Produciamo ‘beni strumentali’, e se ci sono progetti ci saranno investimenti. Le ripeto, servirà una visione, la capacità di guardare al futuro, di scommettere sulle innovazioni. Il rischio è di fermarsi e non ripartire. I dati di Federmeccanica, parlano di cali dal 30% al 70%, sono allarmanti, e ad oggi, non sappiamo e facciamo fatica ad immaginare quale mercato troveremo da qui a poco. Non bisogna scoraggiarsi, l’imprenditore è per definizione ottimista perché abbiamo idee, competenze e mezzi per essere sempre competitivi”.
Quali soluzioni?
“Non vedo ricette per un settore piuttosto che un altro. Tutti siamo nella stessa situazione. Servono misure immediate, alcune sono arrivate, ma soprattutto serve una capacità di progettuale. Su questo siamo in totale sintonia con il neo presidente di Confindustria Carlo Bonomi. Sulle misure immediate serve continuare ma con meno burocrazia, perché per le nostre aziende è un costo improduttivo e nei momenti di crisi è un danno ulteriore. Poi sarà necessario immaginare e costruire una politica industriale per il Paese, per il rilancio degli investimenti e senza errori”.
Il numero uno di Assomac spiega “non sono utili i sussidi, gli interventi a pioggia. Serve dare a chi produce. Immagino i voucher per il turismo previsti per i cittadini, meglio sarebbe stato destinare risorse agli operatori. Meglio per il Pil, meglio per organizzare l’offerta”.
La frase del neo presidente Bonomi ‘Noi siamo dei cittadini e non vogliamo essere sudditi’ credo sia esplicativa; non abbiamo bisogno di uno Stato che ‘ci compri’, abbiamo bisogno di uno Stato che attivi politiche industriali serie, che rispetti l’impresa quale fonte di reddito e sviluppo sostenibile.
Il progetto ‘riformatore’ è chiaro. Sulla Ricerca invece? Assomac è in prima linea con la Stazione Sperimentale nel progetto finanziato da Mise ‘Automation, eco-sustainability and circularity for the manufacturing of nano-functionalized leathers- Automazione, eco sostenibilità e circolarità per la fabbricazione di cuoi nano-funzionalizzanti’.
“La Ricerca è fondamentale, sempre e nei momenti di crisi. Vale per l’Associazione e per le singole realtà produttive. Con la Stazione collaboriamo, vale per il settore pelli, per le nuove conoscenze, per le sfide. Non ci sono alternative, al mercato dobbiamo presentare nuovi progetti. E servono studi, assistenza, collaborazione”.