di Luigi Nicolais

 

 

Il “Decreto Pelle” approvato recentemente rappresenta un notevole passo avanti nell’ambito della valorizzazione dei prodotti made in Italy e nella tutela dei consumatori.

Una tutela che comincia dalla semantica, definendo senza ambiguità le parole “pelli”, “cuoio”, “pelliccia” nell’industria conciaria e impedendo un uso promiscuo di tali parole per identificare prodotti sintetici (ecopelle, similpelle, vegan leather). 

 

Etichettatura, responsabilità delle informazioni riportate in etichetta, contrassegno di garanzia e l’obbligo di dichiarare i materiali, sono le altre novità apportate dal decreto.

La lotta all’imitazione fraudolenta si combatte con l’informazione ma anche e soprattutto con le leggi che regolamentano e all’occorrenza sanzionano. Se da un lato il consumatore deve essere pienamente consapevole di ciò che acquista attraverso una indicazione chiara ed univoca dei materiali utilizzati, dall’altro le norme e le autorità preposte devono svolgere azioni di controllo e azioni sanzionatorie nei confronti di chi commette una frode. 

 

La legge è uno strumento indispensabile in tutta la filiera della pelle, che non solo tutela il consumatore garantendo qualità e sicurezza dei prodotti acquistati ma difende anche il settore produttivo di riferimento da azioni scorrette provenienti soprattutto da imprese di Paesi esteri, sostenendo le aziende che operano nella legalità e che soffrono l’erosione di una notevole quota di mercato a favore della concorrenza sleale.

ll comparto della pelletteria è uno dei settori dove la creatività italiana è più apprezzata ma anche quella più colpita dalla contraffazione, circa un terzo del fatturato annuo del settore, infatti, è destinato al falso. 

 

Il Decreto oggetto di questa riflessione ha anche un altro merito: quello di aver affidato mediante una Legge dello Stato una funzione pubblica delicata alla Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e delle Materie Concianti (SSIP) nella lotta alla contraffazione.

Gli organi di accertamento possono avvalersi delle indiscusse competenze e della comprovata esperienza della Stazione Sperimentale per verificare che i requisiti di qualità del prodotto conciario siano tali da meritare l’etichetta made in Italy e che possano essere immessi sul mercato senza che sia compiuto nessun illecito.

Il ruolo della SSIP, eccellenza nel campo della ricerca, è dunque quello di verificare la conformità dei manufatti, le specifiche tecniche e accertare le eventuali violazioni o inadempienze.

 

La contraffazione non è solo un fenomeno che impatta sull’economia di un settore ma rappresenta un disincentivo all’innovazione, costituisce un “moltiplicatore” di illegalità che genera una pluralità di condotte illecite (lavoro nero, riciclaggio, evasione fiscale) e come tale va contrastata con gli strumenti adeguati. Il “Decreto Pelli” insieme con la SSIP pone le basi per una lotta seria alla frode nel settore conciario, tutela il consumatore e garantisce la qualità dei prodotti di pregio.

 

Editoriale di CPMC Magazine CPMC – Volume XCVI – Anno 2020 – 02/03 [Maggio/Dicembre]. Per leggere la rivista di SSIP clicca qui!

La mostra “La Casa del Guanto” sarà visitabile presso il Museo della Moda di Napoli – Fondazione Mondragone dal 19 gennaio al 12 marzo 2024.

 

Per info e prenotazioni: https://museodellamodanapoli.com/

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