Nell’ambito delle attività della normazione dei metodi chimici, il 23 giugno si è svolto l’e-meeting congiunto WG1 e Ad Hoc Group (dedicato ai chemicals) della commissione internazionale CEN/TC 289 “Leather”+ISO/IULTCS.
Durante la riunione si sono affrontati vari argomenti, tra cui i principali sono stati:
- Preparazione delle modifiche al metodo di determinazione dei PFC (prEN ISO 23702-1/IUC 39) che terranno conto del lavoro congiunto delle commissioni europee di normazione di tessile/cuoio/calzature di messa a punto di una lista condivisa di questi analiti.
- La discussione di una proposta di modifica del metodo di determinazione dei metalli totali nella pelle (EN ISO 17072-2/IUC 27-2) che mira a risolvere la problematica relativa alla corretta mineralizzazione del campione nel caso di determinazione di titanio o alluminio.
- Nell’ambito dei lavori dell’AHGroup è stata presentata la proposta di modifica al metodo di determinazione degli APEO (EN ISO 18218-1/IUC 28-1). L’impianto della norma non viene sostanzialmente modificato, ma ne viene ristretto il campo di applicazione, questo perché i risultati dell’interlab svolto dal Gruppo di Lavoro GL01 della commissione italiana UNI/CT 013 ha dimostrato che per i prodotti chimici questo metodo non è affidabile per tutte le matrici.
- Sempre per l’AHGroup sono stati presentati alcune considerazioni riguardo il metodo per la determinazione dei coloranti azoici (EN 17234-1/IUC 20-1) ove questo debba essere utilizzato per la determinazione della anilina libera o della p-fenilendiammina, così come richiesto da diversi capitolati clienti e regolamenti comunitari. Ora si valuteranno le diverse soluzioni tecniche per gestire questo aspetto.
- L’argomento clou della riunione (che ha interessato sia il WG1 che l’AHGroup) è stata la presentazione dei risultati dell’interlab sui bisfenoli, inizialmente proposto a livello italiano e che ha poi ricevuto l’adesione anche di diversi laboratori europei.
L’interlab è nato con il triplice obiettivo di valutare i diversi approcci analitici utilizzati al momento come metodi interni, analizzare le performance dei diversi strumenti utilizzati e soprattutto e verificare l’effettiva corrispondenza tra la presenza dell’analisi nella pelle e nel chemicals utilizzato per riconciarla, ha fornito informazioni rilevanti. Infatti, ad una prima valutazione, i risultati (si sta parlando di un totale di poco meno di 1.500 determinazioni eseguite dai 13 laboratori coinvolti) hanno contribuito a chiarire il quadro generale e fornire indicazioni su come proseguire nei prossimi mesi sia nel lavoro di messa a punto di metodi standardizzati per pelle e chemicals ed anche su quali ulteriori approfondimenti analitici sia necessario fare.
Dott.ssa Tiziana Gambicorti
Responsabile Ufficio Normazione
Esperto commissioni Cuoio UNI, CEN-ISO