“Le quattro dimensioni della Digitalizzazione e le Biblioteche del futuro”, appuntamento organizzato presso la sede della Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e delle materie concianti, ha rappresentato un punto di svolta.

 

Una occasione per valorizzare il patrimonio della SSIP, per metterlo a disposizione delle imprese, degli studiosi, delle Istituzioni e dei giovani, perché dalla tradizione si costruisca futuro.

 

“Una biblioteca specializzata come quella della SSIP, che possiede materiali altamente scientifici e tecnici, è naturalmente orientata all’innovazione tecnologica, poiché la scienza lo è in primis, portando verso nuove forme di diffusione la comunicazione scientifica”. Ha commentato il direttore Edoardo Imperiale

“Nel contesto di aggiornamento dei servizi e degli strumenti offerti grazie al progresso tecnologico si colloca la digitalizzazione del patrimonio, cominciato in seno al Progetto Biblio_ARCCA – Architettura” ha aggiunto a margine commentando la relazione della dottoressa Carmelina Grosso, Responsabile Biblioteca e Centro Documentazione SSIP. Nel suo intervento “Risultati Progetto Biblio_ArCCa e maggiore facilità di accesso alla conoscenza, mediante rinnovamento tecnologico dei servizi bibliografici” una panoramica sulla storia, un viaggio partito alla fine dell’800 per arrivare ad oggi.

La dottoressa Grosso ha raccontato, in sintesi, la storia dell’Ente, ha ripercosso le tappe della nascita della biblioteca. Ha raccontato dei primi testi fino ad arrivare alla organizzazione di oggi ed ai risultati del progetto Biblio_ArCCa.

Un successo che ha consentito di incrementare la fruibilità e l’accessibilità del patrimonio culturale, costituito dai testi di tecnologia conciaria e chimica del cuoio, libri e pubblicazioni di settore di rilevanza storico-culturale, di collaborare allo sviluppo dei sistemi nazionali di gestione delle conoscenze bibliografiche e digitali, di digitalizzare i testi più rari e di pregio fino agli anni ‘70 per la conservazione dei contenuti, di entrare nel sistema SBN – Servizio Bibliotecario Nazionale – di rilievo internazionale. Un successo che consente ai volumi di essere ritenuti ‘patrimonio culturale’ del Paese.

Nel corso dei lavori, moderati da Francesco Marrazzo, dell’Università di Napoli “Federico II”, gli interventi di Fulvia Bacchi, Direttore UNIC “La conceria Romana di Pompei come patrimonio culturale da valorizzare, e l’importanza di una biblioteca storica per il settore conciario”, di Daniela Savy, Responsabile protocollo tra MANN e Dipartimento di Giurisprudenza, Università Federico II “Valorizzazione del patrimonio degli istituti culturali a livello nazionale ed internazionale, raggiunta tramite interventi di digitalizzazione”, di Francesco Bifulco, Ordinario di Economia e Gestione delle imprese, Coordinatore Corso di Studi Magistrale in Management del Patrimonio Culturali “Percorsi di formazione nell’ambito della valorizzazione del patrimonio culturale”, di Giovanni De Simone, Direttore CNR Roma Unità Biblioteca, “Esperienza di Biblioteca della Scienza e tecnica del CNR”, di Mariarosaria Aletta, Biblioteca Centrale CNR sede di Napoli, “Importanza della collaborazione interbibliotecaria”, di Rosa Parlavecchia, Docente Biblioteconomia e Bibliografia Università di Salerno, “Biblioteche sostenibili verso l’Agenda 2030”, di Michele Tomaselli, Già Direttore scientifico della Stazione Sperimentale Industria Pelli “L’importanza della documentazione tecnico-scientifica durante lo sviluppo delle attività negli ultimi 50 anni di storia della SSIP”.

 

La Bacchi ha presentato la Conceria di Pompei

“Finalmente ci siamo. In primavera sarà pronta ‘la conceria di Pompei’. Siamo partiti nel 2008 e siamo alle battute finali”. L’annuncio di Fulvia Bacchi, direttore Unic, all’evento “Le quattro dimensioni della Digitalizzazione e le Biblioteche del futuro” organizzato presso la sede della Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e delle materie concianti (SSIP) che ha il suo headquarter nel comprensorio Olivetti di Pozzuoli.

L’Unione Nazionale Industria Conciaria da tempo, in intesa con la Soprintendenza Archeologica Di Pompei e tutti gli uffici competenti, lavora al progetto di restauro. “Il restauro della conceria di Pompei è – ha detto la Bacchi – un omaggio alla storia, perché la Concia è la più antica attività dell’uomo, la prima impresa. È anche un investimento sul futuro, un invito ai giovani.
All’interno della Conceria, che in verità era inserita in un area vasta con altre strutture animando un vero distretto, vivrà un museo, vivranno le antiche tecniche, si potrà vedere la lavorazione della pelle. Si valorizzerà la più antica esperienza di economia circolare”. Per la Bacchi “è singolare annunciarlo nel giorno costruito per rilanciare l’immenso patrimonio della Biblioteca della SSIP. Tutto a conferma che abbiamo una storia, una tradizione, un percorso sul quale costruire”.

 

 

La mostra “La Casa del Guanto” sarà visitabile presso il Museo della Moda di Napoli – Fondazione Mondragone dal 19 gennaio al 12 marzo 2024.

 

Per info e prenotazioni: https://museodellamodanapoli.com/

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