Il futuro è responsabile, unico percorso possibile

 

A cura di Fulvia Bacchi, Consigliere SSIP e Direttore UNIC

Pubblicato sulla rivista CPMC n.3 (2021)

 

Oggi, nonostante si stia ancora lottando con il Covid 19, possiamo guardare agli anni terribili appena trascorsi con la consapevolezza che almeno qualcosa di positivo si è verificato. L’idea che sostenibilità e circolarità siano l’unico percorso possibile verso il futuro. Purché vi siano alla base scelte concerete e responsabili. Dopo anni di indifferenza sul tema, a cui
hanno fatto seguito quelli in cui tutti hanno imparato a definirsi sostenibili, dove però la sostenibilità altro non era che una pura
scelta narrativa, si avverte l’insofferenza verso il cosiddetto greenwashing, tanto che anche Papa Francesco ha sentito il dovere di metterci in guardia da “una crescente ecologia superficiale o apparente, che consolida un certo intorpidimento e una
spensierata irresponsabilità”. Siamo quindi di fronte ad una dinamica di consumo più attenta e che la diventerà sempre di più, alla richiesta di trasparenza e tracciabilità dei processi produttivi, l’implementazione delle misure per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2020 delle Nazioni Unite.

 

Di fronte a questo scenario, ricerca ed innovazione saranno gli artefici dei cambiamenti che anche le nostre aziende e i nostri prodotti dovranno attuare e di questo è giusto che parlino coloro i quali hanno le competenze per farlo. Quello che mi preme sottolineare è che il percorso avviato dalle concerie italiane verso la transizione ecologica è già tangibile. A monte di una filiera complessa e suo anello debole, la concia ha saputo individuare le sue criticità , adottando soluzioni che vanno via via perfezionandosi.

 

Ci siamo arrivati da soli a queste esigenze, non abbiamo avuto bisogno di imposizioni dall’alto, Molto dunque è stato fatto, molto resta da fare e questo molto andrà fatto in stretta connessione con i brand della moda e del design, che negli ultimi anni hanno sposato diverse iniziative, dal Fashion Pact alla Fashion Industry Charter for climate change, da cui arrivano precise indicazioni sugli obiettivi ambientali da perseguire. Tecnologia e chimica saranno i pilastri fondamentali del nostro sviluppo.

 

 

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La mostra “La Casa del Guanto” sarà visitabile presso il Museo della Moda di Napoli – Fondazione Mondragone dal 19 gennaio al 12 marzo 2024.

 

Per info e prenotazioni: https://museodellamodanapoli.com/

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