Giovedì 12 aprile il Consorzio protagonista di uno dei seminari del ciclo “I professionisti della moda” nell’ambito del corso di laurea in Scienze della Moda e del Costume
Cuoio di Toscana al centro di un seminario formativo del Master in Teoria e Strategie della Moda: Comunicazione, eventi e valorizzazione culturale della moda e del Made in Italy all’Università di Roma “La Sapienza”. Giovedì 12 aprile il Consorzio è intervenuto all’VIII edizione del ciclo di incontri “I professionisti della moda”, raccontando l’arte della lavorazione di Cuoio di Toscana, i plus dei molteplici utilizzi nelle calzature in termini di stile, benessere e sostenibilità, la promozione del brand nel mondo, anche attraverso strategie comunicative innovative.
Cuoio di Toscana è un cuoio da suola unico ottenuto con concia lenta al vegetale, un processo antico basato sull’utilizzo di tannini naturali ricavati dal legno di castagno, mimosa e quebracho. Il marchio nasce con l’obiettivo di farsi portavoce nel mondo del distretto conciario toscano. Le aziende che fanno parte del brand Cuoio di Toscana sono di Santa Croce sull’Arno (Bonistalli e Stefanelli Spa) e di San Miniato, località Ponte a Egola (Gruppo Conciario CMC International Spa, Conceria Gi-Elle-Emme Spa, Cuoificio Otello, Lamonti Cuoio Spa, Conceria 3S Srl e Volpi Concerie Srl).
Ha introdotto l’incontro il prof. Andrea Carteny, Direttore del Master in Teoria e Strategie della Moda, ha moderato la professoressa Fabiana Giacomotti, direttore scientifico incaricato del Master e curatrice fin dalla fondazione del ciclo di seminari, a cui partecipano da sempre i massimi rappresentanti del sistema italiano della moda e della sua filiera. Presenti all’incontro anche gli studenti del Corso di Laurea Magistrale in Scienze della Moda e del Costume, erogato da due anni in lingua inglese, al quale sono attualmente iscritti oltre ottanta studenti provenienti da venti nazioni.
La formazione in ambito tecnico e professionale è infatti parte integrante della mission di Cuoio di Toscana, consorzio leader nella produzione di cuoio da suola, con quote di mercato pari al 98% di quello italiano e oltre l’80% di quello europeo: l’incontro a La Sapienza – tenuto in lingua italiana e in inglese – ha approfondito in particolare le tecniche artigianali di lavorazione e la concia lenta in vasca, che determinano la qualità superiore del prodotto e il suo posizionamento all’interno del comparto moda. Particolare attenzione è stata inoltre dedicata alle tecniche innovative, tecnologiche e stilistiche introdotte nella produzione delle calzature, attraverso la presentazione di prototipi e componenti.
L’Ordine dei Chimici della Campania e l’Associazione italiana dei chimici del cuoio, AICC, hanno organizzato un evento a carattere didattico informativo dal titolo “REACH, entrata in vigore definitiva. Restizioni ed autorizzazioni”. L’incontro si terrà mercoledì 18 Aprile, dalle ore 17.00, presso la Sala Convegni del Complesso di Santa Chiara a Solofra (AV).
Il REACH è un sistema integrato di registrazione, valutazione e autorizzazione delle sostanze chimiche che mira ad assicurare un maggiore livello di protezione della salute umana e dell’ambiente. Circa 30.000 sostanze e prodotti chimici dovranno infatti essere soggetti ad un esame sulla loro pericolosità e inseriti in un database comune a tutti gli Stati membri. Obiettivo principale del REACH è quello di migliorare la conoscenza dei pericoli e dei rischi derivanti da prodotti chimici già esistenti (quelli introdotti sul mercato prima del settembre 1981) e nuovi (dopo il settembre 1981) e, al contempo, mantenere e rafforzare la competitività e le capacità innovative dell’industria chimica europea.
Una tesi dal titolo “Determinazione quali-quantitativa degli inquinanti ambientali nel cuoio” è stata discussa lo scorso 22 marzo dal Dott. Fabio Barletta, che ha conseguito la laurea magistrale in Scienze Chimiche, ed ha avuto come Relatore il Prof. Daniele Naviglio Dipartimento Scienze Chimiche dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e come Co-Relatore il Dott. Biagio Naviglio della Stazione Sperimentale.
Il lavoro di tesi sperimentale, infatti, è stato svolto in collaborazione con la Stazione Sperimentale dell’Industria delle Pelli e delle Materie Concianti. Nella mission della Stazione rientrano le attività di divulgazione scientifica, la collaborazione con le Università nonché il sostegno a studenti e laureandi, ai quali viene garantita assistenza presso la Biblioteca e il Centro Documentazione della SSIP.
Il lavoro di tesi ha messo in evidenza, su circa 10 campioni di pelli finite esaminate, l’assenza e/o la presenza al di sotto dei limiti previsti (1 microgrammo/m2) di alcuni composti fluorurati come ad esempio PFOS e PFOA. Il lavoro di tesi ha altresì messo in evidenza che altri composti fluorurati come ad esempio gli FT-OH possono essere determinati utilizzando un’altra tecnica analitica.