Il campionamento dei rifiuti: aspetti normativi e tecnici

 

La Commissione ‘Ambiente’ dell’UNI nell’ambito del gruppo di lavoro ‘Suolo e rifiuti’ ha elaborato la norma UNI 10802 dal titolo Rifiuti – Rifiuti liquidi, granulari, pastosi e fanghi – Campionamento manuale e preparazione ed analisi degli eluati.

La norma specifica un procedimento di campionamento manuale di rifiuti liquidi, granulari, pastosi e fanghi in relazione al loro diverso stato fisico e giacitura. Specifica, inoltre, i procedimenti di preparazione ed analisi degli eluati

Il campionamento può definirsi come l’operazione di prelevamento di una sostanza o di una parte di essa di dimensione tale che, la proprietà misurata nel campione prelevato, sia in grado di rappresentare, la stessa caratteristica propria della massa di origine. In altre parole, il fine ultimo del campionamento è quello di consentire la raccolta di porzioni rappresentative della matrice che si vuole sottoporre ad analisi.

Il campionamento costituisce quindi la prima fase cruciale di ogni processo analitico che porterà a risultati la cui qualità è strettamente correlata a quella del campione prelevato. Per tale motivo, tale fase è estremamente complessa e delicata al punto da condizionare i risultati di tutte le operazioni successive, incidendo in misura non trascurabile sull’incertezza totale del risultato dell’analisi.

La norma UNI 10802 del 2013, entrata in vigore il 6 agosto del 2013, detta una chiara definizione di quello che è il cosiddetto “piano di campionamento”, ossia una serie di tecniche manuali di campionamento dei rifiuti liquidi, granulari, pastosi, grossolani, monolitici e fangosi.

Tra le altre cose, la norma detta anche le procedure per la riduzione delle dimensioni dei campioni prelevati al fine di facilitarne il trasporto in laboratorio, determina la documentazione necessaria per la rintracciabilità delle operazioni di campionamento e definisce le procedure per la fase di imballaggio, stoccaggio, conservazione e trasporto del campione stesso.

La norma UNI 10802:2013 cammina a stretto contatto con la norma UNI 14899, riguardante la preparazione e l’applicazione di un piano di campionamento e la norma UNI CEN/TR 15310 che riguarda diversi aspetti tecnici:

UNI CEN/TR 15310-1 (Massa minima degli incrementi, numero degli incrementi);

UNI CEN/TR 15310-2 (Tecnica di campionamento);

UNI CEN/TR 15310-3 (Riduzione dei campioni);

UNI CEN/TR 15310-4 (Conservazione e Trasporto);

UNI CEN/TR 15310-5 (Guida alla stesura di un piano di campionamento).

Lo scopo delle suddette norme è quello di delineare un procedimento da seguire nella fase di campionamento manuale dei rifiuti in base al loro diverso stato fisico, alla loro posizione (in termine tecnico detto “giacitura”) ed in base allo scopo per cui intendiamo effettuare le analisi.

Le norme UNI appena citate si riferiscono sia al campionamento di rifiuti che si trovano in giacitura statica, ovvero rifiuti stoccati in fusti, serbatoi, cisterne, autobotti, vasche, fosse e silos, che quelli che si trovano in giacitura dinamica, ossia in presenza di nastri trasportatori.

Per quanto concerne la qualità del campione, questa deve essere congrua e ben determinata e deve rispettare i parametri eventualmente concordati con il Laboratorio al quale si vuole affidare le analisi.

Se il rifiuto dovesse presentarsi visivamente eterogeneo, cioè formato da più componenti che costituiscono essi stessi rifiuti diversi, il campione può essere suddiviso nelle varie componenti stimandone le proporzioni relative e campionando singolarmente le diverse parti.

Ci sono diverse tipologie di campionamento:

Campionamento casuale: vengono effettuati prelievi di incrementi in maniera casuale da un lotto facendo sì che ogni prelevamento abbia la stessa probabilità di includere tutti i parametri da esaminare.

 

 

Campionamento stratificato: in questo tipo di campionamento l’intera area in esame è suddivisa in sottoaree; da ognuna di queste viene tratto un campionamento sistematico o casuale.

Campionamento casuale stratificato:

 

Campionamento dinamico: prevede il prelievo di incrementi da un lotto liberamente fluente.

Campionamento sistematico: è il metodo più comune, il prelievo avviene ad intervalli (di tempo e di spazio) fissati. Questo permette una distribuzione uniforme dei punti di campionamento.

 

 

Il numero minimo di incrementi (o di unità) da prelevare da un lotto dipende dalla massa del lotto, dalla massa degli incrementi che si vogliono prelevare e dalla distribuzione dei valori che identificano la particolare caratteristica del materiale che si vuole analizzare.

MODALITA’ DI CAMPIONAMENTO

Al fine di ottenere il campione primario, i singoli incrementi vengono miscelati accuratamente, così da ottenere una massa omogenea nelle sue caratteristiche.

Qualora il rifiuto si presenti visivamente omogeneo e/o adeguatamente miscelato (come, ad esempio, potrebbe succedere nei rifiuti liquidi all’interno di un contenitore), viene prelevato un campione primario da un punto qualsiasi all’interno della massa.

Se ci si trova invece nel caso di un lotto di rifiuti solidi, nel caso di lotti di piccole dimensioni, si miscela l’intero lotto manualmente e, successivamente si applica il metodo della quartatura al lotto così omogeneizzato. Nel caso invece di un unico lotto di grandi dimensioni, si deve avviare una procedura di riduzione volumetrica secondo il metodo della quartatura; se non necessario si preleva un campione secondario attraverso il metodo degli incrementi.

 

Nel caso della quartatura in superficie il campione viene disposto in forma quadrata su di una superficie piana, quindi si divide in 4 parti seguendo le diagonali del quadrato: le due parti opposte indicate con (O) vengono scartate, le due parti opposte indicate con (X) vengono nuovamente miscelate, si procede alla formazione di un nuovo quadrato e così via, fino ad ottenere la quantità di materiale desiderata.

 

Per quanto riguarda la tipologia di contenitori, questi dovranno essere idonei a contenere e mantenere inalterati i campioni prelevati; solitamente la scelta dei contenitori va concordata con il laboratorio.

La fase di campionamento è un processo molto importante e bisogna quindi prestare molta attenzione durante tutto il procedimento come, ad esempio, scegliere il momento in cui si effettua il campionamento, la metodologia di raccolta del rifiuto e/o la scelta del contenitore da utilizzare. Seguire le norme UNI di riferimento facilita il prelievo di un campione rappresentativo del rifiuto oggetto di analisi e rende più fluido e riproducibile tutto il processo.

 

 

Articolo a cura dell’Ing. Daniela Caracciolo

Coordinatore tecnico-scientifico Dipartimento Tecnologie per l’Ambiente SSIP

 

Pubblicato il: 24 Gen 2023 alle 13:06

 

La mostra “La Casa del Guanto” sarà visitabile presso il Museo della Moda di Napoli – Fondazione Mondragone dal 19 gennaio al 12 marzo 2024.

 

Per info e prenotazioni: https://museodellamodanapoli.com/

Minimum 4 characters