La rivalutazione degli scarti di rifilatura della filiera pelletteria

Nell’ambito del progetto Now Let’s Go sono state individuate innovative strategie per il riutilizzo degli scarti della filiera della moda, in particolare, rifili della pelletteria, per l’ottenimento di materiali da impiegare come Tessuto-non-Tessuto per l’industria.

Attualmente sono in atto vari WP di cui una parte è dedicata alla selezione degli scarti dal punto di vista delle caratteristiche merceologiche: spessore, colore, densità, tipo di concia, tipologia di rifinizione, oltre alle analisi chimiche del contenuto di eventuali sostanze pericolose come ad esempio formaldeide, cromo esavalente, ammine aromatiche da azo coloranti.

Sulla base delle indagini effettuate si può affermare che tutti i campioni analizzati e provenienti dal partner Cartiera, non contenevano sostanze pericolose concianti a base di formaldeide e Cromo esavalente o tracce di sostanze provenienti da azocoloranti.

Le analisi dei trattamenti meccanici per la preparazione del materiale per la successiva lavorazione di cardatura Airlay hanno impegnato i partner del progetto per la ricerca dei più idonei materiali di scarto per creare fibre di dimensioni idonee al trattamento Airlay, come ad esempio la rasatura conciaria industriale e/o la smerigliatura. Gli scarti trattati sono stati ridotti in piccoli pezzi di dimensioni utili (lunghezza 5-10 cm e larghezza 2-3 cm) con l’aiuto di una apposita macchina per essere trasformati in fibra adeguata.

Fra le tecnologie sperimentate per la lavorazione di macinazione o riduzione meccanica sono state:

  1. Rasatura da wet
  2. Smerigliatura da finito
  3. Trattamento di spaccatura a secco e successivo taglio.
  4. Rasatura a secco del finito
  5. Residui da follonaggio

Solamente le ultime due lavorazioni hanno consentito di produrre materiale utilizzabile per i trattamenti di fusione con altre fibre e cardatura da parte dei partner di progetto NTT e Technoplants.

L’impianto prototipo, che sarà realizzato nel corso del progetto dal partner TECHNOPLANTS, sarà alimentato dagli scarti ridotti in forma fibrosa e miscelati con opportune fibre di co-esionamento basso fondenti per la fabbricazione di strutture simil pelle per la realizzazione di manufatti come solette, accessori per il settore moda, rivestimenti di arredo e tappezzeria, rivestimenti per sedute, pareti per la casa e della nautica, elementi estetici e funzionale per il settore del mobile.

Le prove preliminari sono state condotte da NTT realizzando varie miste fibrose combinando fibre basso-fondenti (20% in peso), canapa e la polvere di pelle. Successivamente le strutture fibrose sono state termo pressate a 160°C in modo da effettuare un co-esionamento strutturale.

 

Test successivi saranno ripetuti in modo da effettuare i primi test fisico/meccanici sui compositi realizzati.

 

Nell’ambito del WP5, UnitelmaSapienza ha condotto un’analisi preliminare per valutare le prestazioni dei nuovi materiali, provenienti da scarti di pelle, rispetto a quelli convenzionali.

Per calcolare gli impatti ambientali è stato utilizzato il metodo Life Cycle Assessment (LCA), adottando un sistema gate-to-gate e considerando come unità funzionale un chilogrammo di borsa in pelle prodotta. Gli impatti ambientali sono stati calcolati tramite il programma software SimaPro (v8.1.1.16) utilizzando i metodi ReCiPe (H) Midpoint ed Endpoint (v1.12).

L’analisi del ciclo di vita include la quantificazione di: (i) vettori energetici e materie prime utilizzate; (ii) emissioni in atmosfera, acqua e suolo; e (iii) diversi tipi di uso del suolo relativi all’unità funzionale.

La valutazione dell’impatto del ciclo di vita (LCIA) interpreta e valuta il grado e la significatività degli impatti ambientali di un prodotto o servizio.

Per l’analisi preliminarmente condotta è stata utilizzata la metodologia di valutazione dell’impatto ReCiPe con una prospettiva gerarchica (H) (v1.12) per calcolare gli impatti ambientali, in quanto riflette il metodo più aggiornato utilizzando categorie di impatto orientate al problema (midpoint) che quelle orientato al danno (endpoint). I risultati delle categorie di impatto e danno selezionati sono stati: Cambiamento climatico (noto anche come Potenziale di riscaldamento globale, GWP), Salute umana, Ecosistemi e Risorse.

Questa analisi vuole focalizzarsi sugli impatti associati alla valorizzazione degli scarti di pelle dalle filiere di produzione delle aziende della moda nell’ambito di un progetto pilota ambizioso e innovativo dell’azienda Cartiera/Lai-momo, impresa di moda sostenibile ed etica.Successivi sviluppi della ricerca prevedono l’impiego di un field experiment per fornire evidenze sperimentali sulla relazione tra i miglioramenti percepiti della qualità ambientale, economica e sociale e la disponibilità a pagare dei clienti (Willingness to pay – WTP) nel settore della moda.

A questo scopo, UnitelmaSapienza ha iniziato a predisporre un framed field experiment, progettato in un contesto reale (ad esempio, in un centro commerciale), in cui sarà possibile misurare la WTP dei soggetti coinvolti per i tre diversi prodotti a base di pelle (CP, RP e RRP). Una volta fornite ai soggetti le informazioni relative al sistema di produzione e riciclo dei prodotti selezionati.

 

A cura di Marco Nogarole

Responsabile Trasferimento tecnologico della SSIP

 

Pubblicato il: 13 Apr 2023 alle 18:47

 

La mostra “La Casa del Guanto” sarà visitabile presso il Museo della Moda di Napoli – Fondazione Mondragone dal 19 gennaio al 12 marzo 2024.

 

Per info e prenotazioni: https://museodellamodanapoli.com/

Minimum 4 characters